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8 marzo 2012

Tisane: infusi e decotti

Spesso ci troviamo davanti alla domanda: che differenza c'è tra infuso e decotto?
La differenza è nel metodo di preparazione che cambia a seconda delle piante e delle specifiche parti di queste che vengono utilizzate.


L'INFUSO: si prepara portando l'acqua vicino al punto di ebollizione, ma non si fa bollire per evitare che, nel vapore, si disperdano gli olii essenziali delle piante. Si mettono le erbe scelte in una tisaniera o in una brocca di vetro, di terracotta o di ceramica (preferibilmente non in metallo) e vi si versa sopra l'acqua calda. Si lascia in infusione dai 5 ai 10 minuti massimo e poi si filtra con un colino. Gli infusi vanno di norma bevuti caldi e subito dopo la preparazione. Nel caso in cui si debba assumere più volte al giorno e non si avesse la possibilità di prepararlo al momento, si può conservare in una caraffa o in un contenitore di vetro, e si consumerà a temperatura ambiente, non è consentito riscaldarla! Per un migliore risultato si consiglia di non usare dolcificanti o in alternativa usare il miele. L'infuso è il metodo di preparazione utilizzato per tutte quelle erbe ricche di componenti volatili, di olii essenziali e di principi attivi che si disperdono facilmente per l'azione del calore e dell'acqua. Le parti utilizzate generalmente per l'infuso sono: foglie, parti erbacee, semi, frutti, fiori.


IL DECOTTO: si prepara mettendo le erbe in un pentolino con acqua fredda e si lascia bollire dai 10 ai 15 minuti. Si spegne e si lascia in infusione ancora per 10 minuti, dopodichè si filtra con un colino, in una tisaniera o in una brocca di vetro, di terracotta o di ceramica. Anche il decotto, come l'infuso, andrebbe consumato caldo o tiepido e subito dopo la preparazione, ma in caso di impossibilità si può conservare in una caraffa e consumare, a temperatura ambiente, nell'arco della giornata. Vale sempre la regola di evitare i dolcificanti o eventualmente prediligere il miele. Il decotto è il metodo di preparazione utilizzato, in genere, per le parti più dure delle piante, come: radici, cortecce, rametti, semi.